Tuesday, January 25, 2022

“amr'càna” -- Letter to an unknown editor.

Letter to an unknown editor.
Calitri AV Italy
83045
2009
“Di Angela Paolantonio non sapevamo niente, neppure che esistesse, fino al 2007. Quell’anno l’abbiamo conosciuta grazie a un suo scritto sul New York Times. Il pezzo, corredato di foto di una Calitri dai colori intensi sotto un cielo che preparava un temporale, ci rivelò il paese in cui da generazioni abitiamo in modo inedito, quasi mitico.

*So begins a piece of writing, (a response?) from Alfonso Nannariello on the eve of both of our nascent writing (and teaching) careers.*


Questa suggestione l’ho avuta confermata leggendo ogni altro scritto di Paolantonio apparso sulla rivista della Pro Loco di Calitri, L’Ofanto, con la quale ha trattenuto per alcuni anni una significativa collaborazione non solo come scrittrice analista dei luoghi di una sua memoria recuperata, ma anche come fotografa.



*The writer /  professor continues to engage his audience with a time-honoured memoirists tool comparing himself and thus his readers with his subjects’ world view in this case la “amr'càna.”*

La visione inedita che Angela fornisce del paese di cui io stesso scrivo e da sempre abito è dovuta all’effetto della sorpresa ancora viva dovuta al ritrovamento di un suo reperto archeologico: le radici della sua famiglia. Della sua nonna paterna in particolare, di cui, proprio come un archeologo, ha seguito le tracce che le hanno consentito di avere una visione più precisa di sé. Visione corredata di foto, di volti, di atteggiamenti, di riti, di miti, di modi di dire e di inflessioni linguistiche di cui si è riappropriata. La dimensione mitica della sua scrittura è dovuta all’innocenza del sentire, molto vicina all’innocenza della prima primavera del mondo e a quella dell’infanzia di ogni bambino.


*He then proposes, let’s say predicts, his fellow memorist’s journey into the land of her own subconscious.* 

Riappropriatasi degli elementi della nostra cultura e delle nostre tradizioni, Angela Paolantonio ha compiuto mediazioni culturali, mediandole con le forme della sua cultura originaria, quella americana. In questa veste di mediatrice culturale ha contribuito artisticamente e intellettualmente a divulgare la storia delle forme e delle nostre tradizioni non solo di Calitri ma di parte dell’Alta Irpinia, tanto con la scrittura quanto con la fotografia.
          Alfonso Nannariello 
Professore Teoria Religioso e Filosofia”

*It has been more than ten years since I received this letter, delivered personally by Nannariello. I no longer remember why apart from the mention of the NYT profile that at the time a few years earlier thrust Calitri (and myself) onto the national stage. Yet I have saved it all these years.


We were both writers for L’Ofanto, Calitri’s once loved historic quarterly journal. We wrote personal history pieces and postcards from far flung places long before social media likes (and the absence of likes) defined one’s popularity or solidarity with one’s community. We were simply part of an editorial team of local venerable contributors some of whom went on to further their creative careers to far flung places. In essence I did the reverse. I would soon transfer from the new world to this smaller meta-verse to the consternation and surprise of many friends and family. Nannariello simply stayed. His letter would ground me to a place and a myth with more emotional history than even I would come to know or discover.*


Rest in power Alfonso Nannariello 1/24/2022